Ago 5, 2013 | News Immobiliari
Cari colleghi,
è finito l’anno lavorativo… ed e’ tempo di raccogliere il lavoro fin qui svolto e fare dei bilanci e delle valutazioni per prepararsi a iniziare al meglio settembre.
Ripercorro l’anno trascorso e rifletto sulle migliaia di telefonate che ho fatto e ricevuto con voi colleghi agenti immobiliari e rifletto sui vostri pensieri, umori e impressioni sulla professione e sul mercato.
Volete sapere come mi sento? Deluso e arrabbiato!
Molti di voi già sanno che gli “Yes Man” non mi piacciono, quindi vi avviso: d’ora in avanti sarò molto diretto e volutamente provocatorio. Al termine non lasciate commenti di sola approvazione… spremete le meningi!
Quello che Vorrei, è sentire i vostri sfoghi forti, fortissimi, vorrei vedere reazioni di orgoglio, quell’orgoglio che avete sotto i piedi e che c’è, esiste, io so che c’è, ma che purtroppo tante volte per fattori di circostanza non potete tirare fuori…
Avanti, dai..
A quale Associazione di categoria con la A maiuscola appartieni? A quale gruppo immobiliare fai capo? Quale limite hai? A quali vincoli sei sottoposto?
Reagisci! Non ce la fai più e si vede!
Hai lo sguardo vuoto, spento e quando ti chiedono che lavoro fai, a volte lo dici a fatica mentre vorresti gridare a tutti: “Faccio un lavoro onesto, serio, gratificante, il lavoro più bello del Mondo, faccio l’Agente Immobiliare!”… e invece puntualmente abbassi lo sguardo perché un po’ ti vergogni, sai benissimo che vieni frainteso: tu chiedi il 3% e “rubi i soldi” alla povera gente e come se non bastasse fino a qualche anno fa guardavi tutti dall’alto in basso, mentre ora il cliente “è più bravo di te”!
Non è così? Allora vuole dire che sei uno dei pochi che sta vendendo e che forse non tribola?
Allora hai veramente capito quello che sta succedendo?
Sinceramente sono veramente stanco di sentir parlare di scenari futuri improponibili, modelli di business vecchi e improduttivi, sistemi informatici come il famigerato MLSche oggi dopo 10 anni di fallimento sul campo viene spacciato ancora come fonte di innovazione, reddito e poco chiara collaborazione.
Basta e ancora basta a tante, tantissime parole inutili, false speranze, discorsi politicizzati e finti rappresentanti interessati solamente alla vecchia e redditizia poltrona di pelle… sì pelle di Agente Immobiliare! Nessuno rappresenta nessuno!
L’agente immobiliare è morto e girovaga sul mercato come uno zombie in attesa del proprio funerale che mai arriverà e purtroppo questa è la verità e che nessuno vuole ammettere. Perché?
Sono troppo drammatico o è veramente quello che molti pensano?
Quanti stanno abbassando la serranda?
Quanti “pazzi” rimarranno convinti di uscire dalla crisi a breve, con la falsa illusione che il tornado passerà e che ci leccheremo, speriamo presto, le ferite?
Purtroppo è un enorme tzunami, il più grosso che si sia mai visto e sentito.
Ebbene! Molto probabilmente se le cose non cambieranno da subito, rimarranno forse in pochi, pochissimi forse 10.000 agenzie e 30.000 agenti ma non più immobiliari, bensì agenti di servizi vari integrati, molto ben qualificati e liberi professionisti finalmente riconosciuti come tali e magari ancora limitati dalla legge 39-1989.
Sto riprendendo i numeri che inesorabilmente l’Agenzia delle Entrate (Territorio) ogni tre mesi pubblica ufficialmente e con questi attuali dati non ci sono i presupposti, in termini di compravendite, per pensare che tutte le agenzie e agenti rimangano saldamente in questo settore.
Quindi?
Strage di massa?
Voluta?
E come se non bastasse ci si ritrova sotto “minaccia” da parte dei più importanti portali immobiliari che non faranno altro che aumentare sempre più i costi, riducendo volutamente il loro target a pochi virtuosi agenti.
Nessuno può dirci come uscire tutti e subito dalla crisi, ma quello che è certo è che non è solamente una questione economica, purtroppo o forse per fortuna è una rivoluzione lavorativa epocale che nasce da esigenze socio culturali ormai ben radicate soprattutto nei clienti finali e che portano inevitabilmente ad una selezione molto ristretta e naturale dei professionisti in genere, nessuno escluso.
Se non lo hai ancora fatto e vuoi continuare a fare l’agente immobiliare devi semplicemente cambiare, ma non lavoro, devi cambiare mentalità, metodo, strategie, marketing, devi studiare, devi rimetterti in discussione con la giusta umiltà e intelligenza tattica di cui è dotato un vero mediatore immobiliare.
E la tecnologia? Beh! l’ho già detto più e più volte: è vitale!
L’agente immobiliare è destinato a ricoprire funzioni sempre più autonome e individuali, destinato a lavorare sempre più in movimento, non ci sarà più modo di perdere tempo dietro pratiche e burocrazia, la concorrenza sarà sempre più agguerrita e quando parlo di concorrenza ormai è come se parlassi del privato cittadino..
Agenzia = Tablet + mentalità tecnologica.
CORRI!
A volte sai, è necessario cambiare strumenti, è fondamentale innovarsi e partecipare perché no a eventi formativi, culturali, alla ricerca anche di un confronto vero collettivo che attualmente oggi di fatto non esiste.
L’Agente Immobiliare è una figura strana, è capace di vendere case da milioni di euro ma quando sente parlare di novità, tecnologia o di scuola si chiude dietro un: “non ho tempo, devo lavorare”. Presuntuoso vero? Bene, vai avanti così…
In bocca al Lupo e sfrutta le tue vacanze per studiarti sotto un nuovo punto di vista.
Buone Vacanze!
Diego Caponigro – http://blog.regold.it/
Ago 5, 2013 | Comunicato blog
Canoni d’affitto in calo del 4-5% all’anno nonostante la forte domanda abitativa. Ma si tratta di aggiustamenti ancora insufficienti a compensare il calo di potere d’acquisto delle famiglie: non a caso i provvedimenti di sfratto per morosità sono aumentati del 70% negli anni della crisi. Il mercato delle locazioni è sottoposto a spinte contrastanti, strettamente collegate alla situazione di stallo che stanno vivendo le compravendite (crollate di un quarto nel 2012 e di un altro 14% nel primo trimestre di quest’anno).
Da un lato l’impossibilità per molti potenziali acquirenti di accedere a un mutuo fa aumentare la domanda di locazione. Dall’altro, i proprietari, che non riescono a vendere e vedono aumentare il peso fiscale sul mattone o comunque hanno necessità di maggior liquidità, sono spinti a mettere gli immobili sul mercato. Adeguando le loro richieste verso il basso, ma non volendo neppure affittare a tutti i costi, tanto più che l’Imu – a meno di interventi a livello comunale – non distingue tra seconde case locate e tenute a disposizione.
Il peso del fisco
Contro il carico fiscale sulle locazioni, il 26 luglio Confabitare ha organizzato il «tax freedom day»: l’associazione sostiene che fino a quel giorno l’affitto se ne va in tutto in tasse. Il peso fiscale è difficile da sopportare anche secondo Confedilizia, che rileva anche l’incidenza disomogenea della fiscalità comunale su base territoriale. A questo si aggiunge l’obbligo – previsto nella conversione del Dl 63 – di allegare l’attestato di prestazione energetica a tutti i nuovi contratti d’affitto, a pena di nullità dell’atto. Obbligo ovviamente contrastato da Confedilizia e sul quale, secondo l’associazione presideduta da Corrado Sforza Fogliani, ci sarebbe l’impegno del Governo a fare marcia indietro.
I contratti e i canoni
In ogni caso c’è da segnalare l’aumento negli ultimi anni dei contratti registrati. Secondo dati del ministero dell’Economia elaborati da Confedilizia, questi sono cresciuti del 15% in due anni: da 1,252 milioni nel 2010 a 1,445 milioni del 2012. Secondo l’associazione dei proprietari, si tratta perlopiù di contratti emersi per effetto della cedolare: l’opzione è stata esercitata in un caso su cinque nel 2011 e in uno su tre nel 2102. Naturalmente la grossa fetta di nero che caratterizza il mercato italiano rimane esclusa dalle statistiche ufficiali.
Spinte contrastanti, dunque, che stanno però portando i canoni di locazione verso il basso. Nell’ultimo anno, secondo le elaborazionni di Nomisma sul mercato delle principali 13 città (vedi Casa24 Plus del 27 giugno), la discesa è stata del 4% medio. Un trend negativo che in 5 anni porta il calo complessivo al 16 per cento. E questo senza considerare l’inflazione, che, pur contenuta, pesa per qualche punto percentuale annuo e determina l’adeguamento automatico dei canoni per i contratti non sottoposti a cedolare. Anche guardando più nello specifico a livello territoriale, non si registra nessun segno positivo.
Il calo annuo più marcato nei centri storici è stato a Padova, dove l’affitto mensile è sceso del 6%; in periferia è invece Bari a guidare i ribassi (-5,9%). Firenze è la città dove nell’ultimo anno la discesa dei canoni è stata più contenuta (-3%), ma se si guarda al trend di medio periodo il capoluogo toscano è in testa: nel 2008 vivere in affitto costava il 23% in più. Trend simile quello di Bologna: adeguamenti nella media nell’ultimo anno, ma discesa di oltre un quinto dei canoni negli ultimi cinque.
Il valore assoluto degli affitti, però, rimane elevato: mediamente ci vogliono oltre 980 euro per affittare 75 metri quadrati in centro città e circa 600 in periferia. I picchi sono a Roma (quasi duemila euro in centro e quasi 900 in periferia) e Milano (1.587 euro e 784 euro). Tra i centri più “economici” Catania (630 euro in centro e 400 in periferia) e Torino (rispettivamente 830 e 500 euro).
L’allarme sfratti
Secondo le associazioni degli inquilini, tuttavia, i canoni sono scesi poco rispetto al boom che ha caratterizzato gli anni pre-crisi, quando, soprattutto nelle aree urbane, i canoni sono raddoppiati. Non si giustificherebbero altrimenti, sostiene il Sunia, i numeri allarmanti riguardanti gli sfratti: quasi 68mila, secondo gli ultimi dati ufficiali del ministreo dell’Interno, i provvedimenti emessi dai Tribunali nel 2012 (+6,2% annuo) e 121mila casi sotto richiesta di esecuzione. Nel 90% si tratta di sfratti per morosità, cresciuti del 70% in 5 anni.
Per arrivare a un ridimensionamento dei canoni più significativo – concordano inquilini e proprietari – bisognerebbe rivedere la fiscalità a favore dei canoni concordati e garantire i proprietari contro la morosità con appositi “fondi di rotazione” predisposti dagli enti locali in collaborazione, ad esempio, con Fondazioni bancarie.
I NODI DA SCIOGLIERE
1. Segni di ripresa per la cedolare secca
I proprietari che optano per il regime della cedolare secca sono una minoranza, ma ci sono segnali che potrebbero indicare un’inversione di tendenza: è infatti aumentata al 32% la quota di nuove locazioni per le quali viene scelta la cosiddetta tassa piatta. Nel cantiere sulla casa del Governo però c’è anche l’ipotesi di una sua abolizione. Sta di fatto che misure per l’emersione del nero e una revisione del sistema di tassazione delle abitazioni locate sono necessarie per riportare il mercato in equilibrio su canoni sostenibili.
Che cos’è
La cedolare secca sostituisce, con una tassazione al 21% per i contratti liberi e al 19% per i concordati, l’Irpef e le addizionali, le imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione, risoluzioni e proroghe. In cambio il locatore si impegna a non aumentare il canone (nemmeno l’aggiornamento Istat) per l’intera durata del contratto.
Il flop
Il gettito della cedolare si è fernato a 645 milioni nel 2011 e a un miliardo nel 2012. Le previsioni che erano state fatte al momento della sua introduzione erano ben diverse: 2 miliardi nel 2011 e 4 nel 2012.
L’opzione per la tassa piatta è stata esercitata da 490mila contribuenti contro i quasi 21 milioni di soggetti che hanno dichiarato redditi da fabbricati. La tassa piatta viene poi praticamente ignorata da coloro che dichiarano redditi fino a 26mila euro, e per vedere percentuali di adesione oltre il 10% bisogna superare i 35mila. Il 60% di proprietari di case affittate dichiara redditi fino a 26mila euro all’anno.
La ripresa
Il numero dei nuovi contratti registrati nel 2012 è arrivato a quota 1,4 milioni. Quasi 100mila in più che nel 2011 e 200mila in più che nel 2010. La scelta per la cedolare è passata dal 23% di due anni fa al 32% del 2012. Confermando quella che era una sensazione condivisa tra gli operatori: la complessità delle modalità di opzione per i contratti in corso fa sì che il momento preferito dai proprietari per scegliere la tassa piatta sia la stipula di un nuovo contratto.
2. Il canone concordato non conviene più
I contratti a canone concordato – frutto di accordi a livello locale tra associazioni di inquilini e di proprietari che mirano ad abbassare gli affitti al di sotto degli standard di mercato – hanno subìto un drastico ridimensionamento, perché è pesantemente diminuita la convenienza fiscale per i locatori.
Il carico fiscale
Da un lato c’è stata la penalizzazione dovuta alla cedolare secca, che differenzia solo del 2% il trattamento fiscale di questo tipo di contratto rispetto al “libero” (19% contro 21%); dall’altro il taglio alle deduzioni Irpef sui redditi da affitto ha penalizzato chi non sceglie la tassa piatta: se prima chi optava per il concordato pagava le tasse sul 59,5% del reddito ottenuto, oggi l’imponibile è pari al 66,5%. Ma soprattutto i Comuni non hanno, nella maggior parte dei casi, previsto aliquote Imu agevolate per questi contratti, come spesso accadeva invece con l’Ici. Questo perchè nel primo anno di applicazione dell’imposta patrimoniale il 3,8 per mille del riscosso andava comunque allo Stato; ma anche se ora non c’è più questo vincolo, i Comuni, alle prese con tagli ai trasferimenti, non hanno variato, se non in pochi casi, le loro scelte. Dove non sono stati previsti alleggerimenti l’imposta sul mattone si è moltiplicata fino a 7 volte.
Contro il «caro affitti»
Una delle misure che potrebbe aiutare a calmierare i canoni d’affitto è proprio il rilancio del concordato. Questo potrebbe avvenire stabilendo, a livello nazionale, un’aliquota Imu agevolata particolarmente conveniente per i proprietari che scelgono questi contratti, aumentando lo sconto sull’imponibile Irpef o abbassando l’aliquota della cedolare secca. Un altro strumento che secondo le associazioni degli inquilini potrebbe portare ad abbassare i canoni passa per l’agevolazione e il finanziamento (oltre che di nuova edilizia sociale) di fondi di rotazione: si tratta di strumenti in genere finanziati da enti locali e fondazioni bancarie che rifondono il proprietario dei canoni dovuti e programmano un piano di rientro per l’inquilino inadempiente.
LA TENDENZA
Il proprietario si tutela con la polizza anti-morosi
L’aumento del rischio morosità ha portato alla crescita di fideiussioni e altre formule assicurative, in genere proposte da agenzie specializzate o associazioni di proprietari, che tutelano i locatori dai potenziali mancati incassi. In genere vengono coperte 12 mensilità e le spese legali in caso di procedimenti di sfratto o altre controversie.
La polizza fideiussioria
In sostanza il locatore può chiedere al conduttore il rilascio di una polizza fideiussoria per l’eventuale inadempimento a tutti gli obblighi derivanti dal contratto: mancato versamento dell’affitto o delle spese accessorie, danni all’immobile eccetera. È comunque opportuno stabilire che la polizza garantisca un importo pari ad almeno un anno del canone di locazione e delle spese accessorie preventivate (tempo necessario all’espletamento della causa di sfratto in prima esecuzione).
Generalmente, il contratto viene consegnato dal conduttore al locatore prima o contestualmente alla stipula del contratto di locazione.
Bancaria o assicurativa?
La fideiussione bancaria garantisce la “buona condotta” dell’inquilino per tutta la durata della locazione, previo versamento di somme o titoli che rimangono vincolati. La fideiussione assicurativa è invece legata al pagamento di un premio annuale o di un premio unico da parte del conduttore: in caso di inadempimento all’obbligo di versare il premio, la compagnia può recedere dal contratto, facendo venir meno la garanzia. Nel contratto è opportuno inserire una clausola per la quale il pagamento da parte dell’istituto di credito o dell’ assicurazione debba avvenire a “prima richiesta”, senza cioè preventiva necessità di escussione nei confronti dell’inquilino.
Molti proprietari, in alternativa, si assicurano anche con polizze di tutela legale, che garantiscono il rimborso di somme per le spese legali sostenute per il procedimento di sfratto e conseguente azione di rilascio, oltre al procedimento di recupero forzoso dei canoni di locazione e spese accessorie.
Fonte: http://www.casa24.ilsole24ore.com/
Lug 15, 2013 | Comunicato blog
Portaliimmobiliari.net e Agenzia Stampa Immobiliare hanno siglato un accordo di collaborazione e cooperazione con effetto immediato.
Nasce una nuova partnership fra due realtà che operano da tempo nel Settore Immobiliare, ognuna con la propria specifica personalità e finalità.
E’ vero, questo non è il momento più indicato per far nascere qualsivoglia iniziativa, lo sanno tutti.
Anche perché il termine che ricorre sempre più spesso e dappertutto è “crisi”, inesorabilmente “crisi”.
Vale naturalmente anche per il Settore Immobiliare o, se preferite, soprattutto per questo comparto.
Ovviamente con il coinvolgimento di tutte le realtà che a questo settore fanno riferimento, per esempio quello editoriale, che ha visto recentemente il collasso, fra gli altri disastri, di due storiche imprese, due case editrici.
Sostiene Francesco Beraldo, ideatore di Portaliimmobiliari.net: «Può sembrare un paradosso, ma sono convinto che proprio in un periodo di crisi come quello attuale, è più che mai necessario trovare punti in comune per poter valorizzare al meglio le specifiche capacità imprenditoriali e condividerle. Quanto alla collaborazione con Agenzia Stampa Immobiliare, grazie all’accordo sottoscritto, noi potremo attingere alle notizie immobiliari ricavandole dai Comunicati Stampa che su quella testata giornalistica vengono pubblicati tutti i giorni. Analogo vantaggio avrà il nostro partner che potrà disporre, oltre che del nostro database, anche delle nostre conoscenze specifiche sulla realtà dei Portali immobiliari, che oggi giocano un ruolo fondamentale nel panorama del mercato immobiliare.»
Peppino Zappulla, fondatore di “Agenzia Stampa Immobiliare”, afferma a sua volta che «questa è l’occasione giusta per mettere in pratica quanto da tempo andiamo auspicando per gli operatori del settore immobiliare. Che cioè l’unione consente di superare più agevolmente le difficoltà. Ecco, noi adesso lo stiamo facendo con questa piccola iniziativa, andando di pari passo e condividendo, dove si può, le risorse disponibili sul campo, che utilizzeremo al meglio. “Piccola iniziativa” non vuol dire però che sia di poco conto. Anzi, io mi auguro che possa crescere e consolidarsi, attraverso lo sviluppo di idee e progetti da realizzare in compartecipazione e sinergia, come si dice in questi casi. Magari non diventeremo una multinazionale, ma chissà che non possiamo contribuire in qualche maniera alla crescita del Settore Immobiliare!»
Fonte: Redazione Portaliimmobiliari.net
Lug 2, 2013 | Comunicato blog
Cambiocasa.it ha rinnovato completamente la veste grafica del portale adeguandola allo standard tecnologico più attuale rendendo ancora più facile e intuitivo l’utilizzo del portale a chi cerca casa.
Oltre alla grafica sono state inserite informazioni , guide e servizi utili per chi è alla ricerca di un immobile in vendita o in affitto, fra queste la possibilità di ricercare un notaio, il glossario immobiliare, la guida ai mutui, il fisco sulla casa.
Sono aumentati i servizi per dare maggiore visibilità agli annunci , abbiamo adesso tre possibilità:
1) home page geolocalizzata, (annunci in primo piano)
2) pagina del comune (annunci in primo piano)
3) lista dei risultati del comune (annunci gold) disponibile a giorni
E’ stato aggiornato anche il servizio CHAT con il quale l’utente può dialogare con l’agenzia in tempo reale gratuitamente
Cambiocasa.it è il portale riservato e realizzato per gli agenti immobiliari, ti invitiamo pertanto a visitare il sito e comunicarci le Tue impressioni, suggerimenti e critiche a web@cambiocasa.it
Con l’occasione ringraziando per lo spazio dedicato auguriamo buon lavoro a tutti

Lug 1, 2013 | Comunicato blog

Il Portale ed il suo Progetto
Ci sono eventuali portali o aggregatori sui quali vengono replicati gli annunci che inserite sul vostro sito?
No, al momento gli annunci pubblicati sono visibili solo su AcquistoProgrammato.it.
Se in futuro qualche portale dovesse adattare la struttura del proprio sito web in modo tale da ospitare annunci con la formula dell’Acquisto Programmato, valuteremo eventuali collaborazioni.
Presentazione del portale e/o del progetto
AcquistoProgrammato.it è il portale immobiliare ufficiale della formula dell’Acquisto Programmato.
L’Acquisto Programmato è una formula d’acquisto nata nel 2012 nella Provincia di Cagliari, che si sta rapidamente diffondendo a livello nazionale grazie all’attenzione rivolta da numerosi blog specializzati e da importanti testate giornalistiche come “Il Sole 24 Ore”.
L’Acquisto Programmato è stato sviluppato da WelcHome Immobiliare, agenzia immobiliare partner di Nue Media, società proprietaria di AcquistoProgrammato.it.
La sinergia fra WelcHome Immobiliare e Nue Media ha dato vita a un portale immobiliare dedicato esclusivamente a questa nuova formula d’acquisto, con l’intento di agevolarne la diffusione e poter fornire un valido servizio di assistenza nel suo utilizzo.
L’Acquisto Programmato è una formula d’acquisto nata per dare una scossa al mercato immobiliare in un momento di particolare crisi del settore.
L’Acquisto Programmato agevola acquirente e venditore nella compravendita di un immobile abbattendo notevolmente l’importo di mutuo da richiedere agli istituti mutuanti e ponendo un freno alle difficoltà di accesso al credito che hanno caratterizzato, negativamente, gli ultimi anni.
Tipologia di Portale
Il portale è gratuito per i privati e prevede il pagamento di un canone mensile per agenzie immobiliari e imprese di costruzione (al momento, dato il portale è in fase di start up, è gratuito per tutto il 2013). Il servizio di consulenza è gratuito per tutti.
Se il portale è gratuito, ci sono offerte o condizioni particolari dedicate per aumentare la visibilità dell’agenzia e degli annunci nel portale, come ad es. la previsione di annunci TOP, link al sito dell’agenzia, logo dell’agenzia, a pagamento?
Sì, il portale mette a disposizione di Agenzie Immobiliari e Imprese di costruzione, diverse funzioni che consentono di dare maggiore visibilità al proprio annuncio (annuncio TOP, annuncio in evidenza, vetrina provinciale, vetrina nazionale).
Target del portale
Come portale, consentite la pubblicazione di annunci immobiliari solo alle agenzie oppure aprite questa opportunità anche ai privati?
Se anche i privati possono inserire annunci, come vengono gestite le due categorie? Ci sono elementi, sia commerciali che logistici, che differenziano le due tipologie di inserzionisti?
AcquistoProgrammato.it è aperto alla pubblicazione di annunci sia da privati che da professionisti (agenzie immobiliari e imprese di costruzione).
La differenza fra le due categorie consiste esclusivamente nel numero di annunci pubblicabili.
Richieste di contatto
Tramite il vostro portale è possibile , per l’agenzia, ricevere entrambi le tipologie di richieste? Se no, quale tipo di contatto ricevere l’agenzia dagli utenti che visitano il portale e desiderano maggiori informazione sugli immobili visionati?
Le Agenzie Immobiliari ricevono entrambe le tipologie di richieste, attraverso un sistema di gestione delle zone.
Al momento della registrazione viene assegnata automaticamente la provincia di appartenenza dell’Agenzia come zona di default, ma è possibile integrare fino a 10 zone (regioni o province) da cui ricevere le richieste.
È anche possibile escludere comuni o province dalla ricezione delle richieste generiche.
Una vostra opinione
“…Si tratta indubbiamente di un’ottima iniziativa, che consente a professionisti, venditori e acquirenti di avere un quadro generale di un portale prima ancora di effettuare la registrazione e, allo stesso tempo, a nuove start up di farsi conoscere nel panorama dei portali immobiliari italiani.
Un suggerimento potrebbe essere quello di effettuare una traduzione del vostro portale in lingua inglese: gli stranieri sono probabilmente le persone più interessate ad avere una panoramica sui portali immobiliari italiani, considerando il fatto che nella maggior parte dei casi le pubblicità dei portali nostrani non si estendono oltre i confini nazionali.
Una buona implementazione genererebbe un buon traffico in entrata per il vostro portale e un ottimo servizio aggiuntivo per tutti i portali censiti.”

web site: http://www.acquistoprogrammato.it/