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venditori e acquirenti sono lontani del 20% sui prezzi delle case

Il mercato delle abitaizoni è fondamentale una questione di equilibrio tra domanda e offerta, in cui però dal lato dell’offerta non ci sono le imprese, ma i singoli proprprietari di case. se ognuno di loro non trova neanche un acquirente disposto a comprare, si ha la stagnazione verso cui ci siamo incamminati a fine 2011. E solitamente se l’accordo non c’è il problema è il prezzo.

A dirlo sono gli agenti immobiliari di fiaip, che hanno da poco presentato il loro rapporto sui prezzi delle case in 14 città italiane. nonostante le diminuzioni già registrate l’equilibrio tra domanda e offerta ancora non si realizza

Secondo fiaip la distanza media sul prezzo è del 20% in media. Con la crisi del credito, inoltre, gli acquirenti non hanno più a disposizione dei mutui che gli consentano di comprare come negli anni tra il 2002 e il 2007

A seconda del punto di vista si dirà che i proprietari chiedono troppo o che i venditori offrono poco. Ma il risultato è lo stesso: vendere o comprare casa è sempre più complicato

Fonte: http://www.idealista.it/news/

Perché un Agente immobiliare dovrebbe avvicinarsi alle nuove Tecnologie? …in che modo approcciarle? …a quali elementi dare la priorità? (Parte Prima)

Tre quesiti banali, che potrebbero generare risposte scontate, ma che nella realtà dei fatti non sembrano essere ancora del tutto chiari ad una parte degli Agenti Immobiliari italiani che, infatti, se non in sporadici casi, non hanno ancora innescato quell’auspicabile processo di innovazione, volto all’adeguamento degli standard professionali ai nuovi parametri sociali e tecnologici.

Si fatica ancora troppo nel trovare un equilibrio “costruttivo / produttivo”, tra un’operatività conosciuta e consolidata ed una necessaria innovzione.

Si percepisce un naturale “braccio di ferro” tra l’efficienza e l’efficacia produttiva delle nuove tecnologie che seguono dinamiche ancora non assimilate e il valore del successo ottenuto con consolidati metodi tradizionali, ben conosciuti ma diventati obsoleti

La crisi definita come economica, nella realtà contiene forti segnali di una ben più grave connotazione di una crisi sistemica professionale.

Ho volutamente diviso l’articolo in tre parti, una per ogni domanda, perché mi piacerebbe aprire su ognuna di queste domande un dialogo, sia su queste pagine, che sulla FanPage di Facebook.

Perché un Agente immobiliare dovrebbe avvicinarsi alle nuove Tecnologie?

Non più di cinque / sei anni indietro, prima dell’avvento del nuovo web 2.0, non avremmo mai immaginato di assistere ad una rivoluzione sociale e comunicativa in tempi così brevi.

Entrando nello specifico della Ns. professione, il punto di riflessione principale è sul radicale cambiamento delle abitudini e delle necessità generate nel nostro “consumatore”.

Sono cambiate ad esempio:

  • – le attività di marketing pubblicitario efficaci, i media tradizionali lasciano costantemente ed inesorabilmente quote di mercato a favore del web;
  • – la quantità di informazioni che il cliente ha a disposizione, attraverso semplici richieste formulate sui motori di ricerca, si hanno risposte sempre più dettagliate e competenti sulla necessità espressa;
  • – la tipologia di approccio all’acquisto è diversa, il consumatore è “partecipativo”, blog, forum e social network hanno generato, proprio, questo effetto;
  • – la diffusione delle reputazione è cambiata, oggi è semplicissimo saper fatti e misfatti di un’azienda e di un professionista consultando un motore di ricerca …e se per caso non ci sono dati …è perché non esiste (inteso come visibile e ricercabile);
  • – il valore del bene è conosciuto, le tecnologie offrono listini, non più empirici ma costruiti su dati reali e aggiornati;
  • – la velocità con cui si accede alle informazioni e cambiata, il web è ovunque sul telefono, sul tablet, sul pc, a casa come in ufficio o per la strada. Il consumatore è sempre online.
  • – i servizi sono a portata di mouse, visure, certificazioni, etc

Potrei proseguire allungando l’elenco di altri esempi che sono certo ben conoscete, ma rischierei di annoiarVi.

Su una riflessione, invece vorrei soffermarmi per conoscere i Vs. commenti:

Concordate sull’affermazione che il consumatore è cambiato …e la professione?

È vero, a vostro parere, che il consumatore ha informazioni dettagliate ed a facile portata su tutto ciò che gli interessa e …la professione di agente immobiliare, troppo spesso si è rivelata lenta e inadeguata nel percepire le rinnovate esigenze del consumatore stesso?

 Raffaele Racioppi

Fonte: http://www.condivisioneimmobiliare.it/

Mutuo impossibile sulle case donate

Quando un immobile è stato donato è possibile iscriverlo come ipoteca per ottenere un mutuo? In teoria sì, in pratica, a giudicare dall’andazzo del mercato, no.

«Oggi gli istituti di credito non stanno più erogando mutui con provenienza donativa. Una tipologia di finanziamenti che fino a due anni fa non trovava ostacoli mentre oggi molte banche, a priori, senza neppure valutare i casi singoli, chiudono le porte». Lo assicura il notaio Gabriele Noto del consiglio Nazionale del Notariato. Il problema? «Una legge del 1942 che prevede che la donazione non può essere impugnata a patto che siano trascorsi 10 anni dalla morte del donante. Nel 2005, con una nuova norma è stato aggiunto che anche se il donante è in vita ma sono trascorsi più di 20 anni dalla donazione i legittimari non possono più contestare e impugnare l’atto. In ogni caso si tratta di tempi biblici che difatti penalizzano la commerciabilità degli immobili su cui pesa la spada di Damocle della donazione. Per questo motivo da tempo chiediamo una correzione normativa che riduca sensibilmente i tempi per il consolidamento della donazione»

Alle leggi si aggiungono gli effetti della crisi e della contrazione del credito alle famiglie. Resta il fatto che adesso la strada per ottenere un finanziamento che poggi sulla garanzia di un immobile donato è più che mai in salita. «Le banche hanno tutto il diritto di cautelarsi dal rischio imprenditoriale – continua Noto – ma non è ammissibile che in questo momento non concedono finanziamenti a prescindere».

La stretta sui mutui a chi ha una provenienza donativa è confermata anche da Paola Viola, direttore operativo di Mutuiperlacasa.com. «Dalle evidenze sul campo emerge che molti istituti non la considerano e dunque non finanziano immobili provenienti da tale titolo di proprietà. Altri pongono, alle condizioni già previste dalle norme, la partecipazione del donante come coobbligato al mutuo. Ci sono però anche istituti che erogano il finanziamento a patto che l’atto di donazione presenti la dispensa collazione, che è il negozio giuridico con il quale il donante esonera il donatario dall’obbligo di conferire ciò che ha ricevuto dal defunto per donazione. Ma l’atto – prosegue Viola – può essere comunque essere impugnato, quando per il donante si determini la sopravvenienza di un figlio, o nel caso in cui se ne ignorava l’esistenza, si ha tempo cinque anni dal giorno della nascita o dal giorno in cui si è scoperto di avere un figlio per revocare tale atto. Anche questo elemento, in questo momento, frena questi mutui».

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/

Oggi sono a disposizione molti portali immobiliari ma, per come sono strutturati, sono realmente utili al nostro lavoro? Risultati del Sondaggio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La redazione di Portaliimmobiliari.net desidera ringraziare Sara Autunnale per il sondaggio proposto, nel quale è stato chiesto ai lettori del blog:

Oggi sono a disposizione molti portali immobiliari ma, per come sono strutturati, sono realmente utili al nostro lavoro?

Possiamo dire con tranquillità che in parte già ci aspettavamo i risultati che l’indagine ha prodotto, soprattutto riguardo ai contatti generati dai portali.

Risultati del Sondaggio su Portaliimmobiliari.net:

  1. Ho aumentato il numero di contatti, ma non le vendite (41%)
  2. Ho incrementato le vendite (19%)
  3. Ho aumentato le perdite di tempo (16%)
  4. Ho aumentato il numero di contatti (13%)
  5. Non ho percepito cambiamenti rilevanti (9%)

Ho aumentato il traffico sul mio sito Web (2%)

Più del 50% di quelli che hanno risposto affermano che, tramite i portali immobiliari, hanno visto aumentare il numero di contatti per la propria agenzia a cui si aggiunge un 19% che ha visto aumentare le vendite grazie a questi mezzi.

Da questi primi due dati, potremmo quindi affermare che oggi, avvalersi della pubblicazione di annunci sui portali immobiliari, è una buona strategia promozionale per portare all’agenzia contatti di potenziali acquirenti, che hanno così la possibilità di entrare in contatto con agenti in grado di valutare i loro interessi e capaci di individuare, tra le diverse offerte, quella più idonea a soddisfarli.

Il 19%, ha inoltre dichiarato che i contatti hanno generato vendite e questo grazie all’accesso ad un mercato virtuale, che consente di veicolare verso l’agenzia, soggetti che molto probabilmente non sarebbero entrati fisicamente in ufficio, ma sono stati “catturati” dagli annunci nelle loro ricerche nel Web.

E’ interessante confrontare i risultati generati dal sondaggio nel blog, con quanto è emerso, dallo stesso sondaggio lanciato sul Linkre, gruppo dedicato agli agenti immobiliari su Linkedin e partner di Portaliimmobiliari.net.

Risultati del Sondaggio su Linkre

  1. Ho incrementato le vendite (23%)
  2. Più contatti, ma gli ho venduto altro (26%)
  3. Ho aumentato le perdite di tempo (41%)
  4. Non mi è servito a nulla (5%)
  5. non lo so 1%

Ad un primo sguardo, la risposta che trova risultati molto simili è: Ho incrementato le vendite, che si assesta su un 20%, mentre agli antipodi tra le due fonti, chi afferma di perdere tempo dalla pubblicazione sui portali, da un lato solo il 16%, dall’altro addirittura un 41%.

In entrambi i casi, comunque più del 50% è concorde sull’effetto positivo per la propria attività generato da questi players, che sembrano, oggi più che mai, strumenti efficaci e necessari nella pianificazione pubblicitaria delle agenzie.

Ci permettiamo di attingere, ad alcune affermazioni comuni a commento di questo sondaggio che sono state postate su Linkre con la speranza dare l’input ad un dibattito anche nel blog.

La maggior parte degli agenti che hanno lasciato il loro parere sono concordi su una delle funzioni primarie svolte dai portali, ovvero quella di vetrina ad ampio raggio nel Web, dove trovano visibilità le proposte delle agenzie.

Una richiesta però sale unanime dalle stesse file, la qualificazione delle richieste: sembra alla fase di svolta l’epoca in cui tutti i contatti, indipendentemente dalla tipologia, erano considerazioni una miniera d’oro.

Oggi, si richiedono sempre più contatti non solo quantitativamente, ma anche QUALITATIVAMENTE elevanti, che possano consentire all’agenzie, l’ottimizzazione delle risorse, potendo contare su un contatto interessato, verso il quale approcciare professionalmente per informarlo sulle opportunità nel mercato immobiliare.

Molto probabilmente vanno lette in quest’ottica le percentuali di chi ha ritenuto i portali, delle perdite di tempo, non esclusivamente per mancanza di contatti, ma per mancanza di selezione a monte delle richieste che giungono all’agente.

Siamo propensi ad affermare che mettere in atto delle strategie che consentano di selezionare  ulteriormente i contatti potrebbe favorire una maggior fiducia degli agenti verso i portali, incrementando il loro interesse ad appoggiarsi, in misura sempre più massiva a tali partner per la propria attività.

Fonte: Redazione Portaliimmobiliari.net

Gli italiani hanno sempre meno vicini

Secondo i dati istat (2000-2011) dal 2005 in poi, dopo un incremento complessivo dei primi 5 anni, è crollato il numero di abitazioni costruite per edificio. Così se nel 2005 si era verificato un incremento complessivo rispetto al 2000 superiore al 50%, tra il 2008 e il 2009 la caduta si fa molto marcata (rispettivamente -6,2% e -4,3%)

L’indicatore del numero di abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali desunto dai permessi di costruire, scrive l’istat, presenta una crescita fino al 2005 (quando si raggiunge un valore annuo di oltre 278mila unità), con un incremento complessivo rispetto al 2000 superiore al 50%

Negli anni successivi, invece, l’andamento è fortemente negativo, con una discesa moderata nel 2006 e 2007 (rispettivamente -6,2% e -4,3%) e una caduta molto marcata nel 2008 e nel 2009 (rispettivamente -23,4% e -26,2%). nel totale le abitazioni risultano poco più di 141mila

Guardando ai dati trimestrali relativi al numero delle abitazioni, si osserva che la tendenza negativa, iniziata alla fine del 2005, raggiunge un’intensità massima, in termini di diminuzione tendenziale, nel terzo trimestre 2009 (-35,5%). In termini assoluti, l’indicatore tocca un minimo nel primo trimestre 2010 (circa 28mila abitazioni) e presenta poi una risalita, con variazioni tendenziali positive a partire dal terzo trimestre 2010 che giungono sino ad un incremento dell’8,7% nel primo trimestre 2011. Ma l’ultimo dato disponibile, del secondo trimestre 2011, segna nuovamente una variazione negativa (-7% in termini tendenziali)

Fonte: http://www.idealista.it/news/