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E’ obbligatorio a partire dal 1° gennaio 2012 che in tutti gli annunci commerciali (vetrine, giornali, portali, ecc.) sia riportato l’indice di prestazione energetica IPE (che non è semplicemente la lettera della classificazione energetica, ma la quantità di energia necessaria per riscaldare – raffrescare in un anno un metro quadrato dell’unità immobiliare certificata).

Questo è quanto viene riportato nell’art. 6 c. 2-quater del DLGS 192/2005, in base al quale quindi, dal 01/01/2012, se l’agenzia deve pubblicizzare un’offerta, la stessa deve avere l’Attestato di CertificazioneEnergetica (A.C.E.).

Il rischio? L’ applicazione di sanzioni vanno da 3.000 € a 5.000 € per annuncio, da parte di un qualsiasi pubblico ufficiale che rileva la mancanza dei parametri obbligatori richiesti dalla normativa.

Lo scopo della normativa? Garantire la qualità degli immobili con due possibili conseguenze: valorizzazione o deprezzamento della proprietà durante la sua valutazione.

I soggetti coinvolti? La direttiva riguarda ogni annuncio di vendita o locazione, coinvolgendo pertanto Agenzie immobiliari, Portali Immobiliari, clienti, venditori, acquirenti e proprietari d’immobili.

Eccezioni? E’ possibile ricorrere all’autocertificazione ma la sua applicazione è molto limitata in quanto determina il valore della classificazione energetica ma non prevede in maniera chiara ed esplicita quale debba essere l’IPE energetico, pertanto il suo valore è limitante soprattutto nel momento della compravendita immobiliare.

Ad introdurre il nuovo comma 2-quater è stato il decreto legislativo n. 28/2011 (Decreto Rinnovabili), che ha inteso recepire le indicazioni dalla Direttiva 2010/31/CE sulla prestazione energetica nell’edilizia, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 18 giugno 2010. Questa direttiva, sostitutiva della direttiva 2002/91/CE che sarà abrogata dal 1° febbraio 2012, stabilisce che in caso di offerta in vendita o in locazione di edifici o unità immobiliari aventi un certificato di prestazione energetica, l’indicatore di prestazione energetica che figura nell’attestato deve essere riportato in tutti gli annunci commerciali.

Diverse, ad oggi, le modalità di recepimento e di attuazione della normativa nelle regioni italiane, in questa prima fase iniziale, che tendono ad accrescere ulteriormente il senso di incertezza che sta dilagando nel settore in questi giorni di countdown. Lombardia, prima regione italiana ad introdurre gli indici richiesti (da marzo 2011), è probabilmente l’unica ad avere già determinato nel suo preciso ammontare (1.000 euro a 5.000 euro) la sanzione amministrativa per l’inosservanza dell’obbligo, a differenza del Piemonte che al momento non ha previsto alcun tipo di sanzione per coloro che pubblicizzano vendite immobiliari senza indicare l’indice di prestazione energetica e la classe.

Una tematica, quella della certificazione energetica, di un’importanza senza precedenti per tutto il settore dell’Immobiliare italiano, ma che non ha ottenuto corrispondente risalto nei mezzi di comunicazione, con una conseguente comunicazione insoddisfacente se non inesistente.

Lo stato di confusione, d’ignoranza o di supponenza generato dalle certificazioni energetiche e la conseguente scelta di non parlarne/scriverne come si dovrebbe, ha creato un clima di profonda insicurezza che sta rischiando di mettere in scacco tutto il sistema della compravendita d’immobili con conseguenze dirette sull’economia italiana già duramente provata.

E’ palese un sentore generale di sottovalutazione delle possibili ricadute della normativa, nell’attività delle agenzie, come conferma un recente sondaggio rivolto agli agenti immobiliari, condotto da Soluzione Portali (società ideatrice di Portaliimmobiliari.net) su scala nazionale, dal titolo provocatorio “Certificazione Energetica, quanto ne sai ?”.
Davvero sorprendenti i risultati, se si pensa che circa il 15,7% degli intervistati non è a conoscenza dell’obbligo dal 1° gennaio 2012 di indicare l’indice IPE in tutti gli annunci immobiliari e il 21% non sa che da quella data per ogni immobile acquisito da pubblicizzare è richiesto il possesso dell’ACE o l’autocertificazione.
Inoltre il 47,3% ignora le sanzioni per la violazione dell’obbligo e il 52,6% non ha ricevuto sull’argomento comunicazioni o avvisi da parte delle associazioni di categoria.
E a livello burocratico, i risultati confermano la generale tendenza ad un scarso interesse verso la normativa e la sua attuazione: infatti il 36,8% degli intervistati non ha ancora avviato delle pratiche con i proprietari per certificare la classe energetica degli immobili e il 47,3% non è alla ricerca di certificatori per i suoi immobili.

Redazione Portaliimmobiliari.net