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Il 27 marzo 2012 si tè tenuta a Milano, in occasione della giornata inaugurale dell’Expocomfort presso Fiera Milano Rho, la seconda edizione del Forum Nazionale sulla Certificazione Energetica degli Edifici – FCE 2012, organizzato dal Comitato Termotecnico Italiano energia e ambiente (CTI) in collaborazione con Mostra Convegno Ecpocomfort (MCE). Durante la manifestazione è stato presentato il «Rapporto 2012- Attuazione della certificazione energetica degli edifici in Italia», lo studio del CTI che offre un quadro di riferimento ufficiale dettagliato e comparato sull’applicazione della certificazione energetica degli edifici a livello nazionale. La pubblicazione, che fotografa la situazione al 31 dicembre 2011,  contiene maggiori informazioni e dati rispetto alla precedente versione, oltre che interviste ai Dirigenti regionali che si occupano di efficienza e certificazione energetica degli edifici, ed evidenzia un quadro nazionale più completo dal punto di vista del recepimento, anche se viene confermata la criticità di un’applicazione non del tutto uniforme sul territorio nazionale.

Ecco alcuni dati
Leggi quadro regionali:
 10 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Sardegna; Umbria e veneto) non hanno una legge quadro sulla materia.

Catasto regionale: solamente 4 regioni, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, possiedono un catasto energetico regionale; Abruzzo, Liguria e Veneto ne prevedono l’attivazione nel 2012.

Procedure di calcolo differenti: così come in passato, la procedura di calcolo utilizzata per la valutazione degli indicatori energetici non è uguale per tutte le regioni. In particolare, la Lombardia e la Provincia autonoma di Bolzano non utilizzano le norme tecniche nazionali del pacchetto UNI/TS 11300. La Lombardia prevede, però l’adeguamento agli standard nazionale non appena questi saranno completati e disponibili.

Autodichiarazione: l’autodichiarazione in classe G del proprietario dell’immobile è prevista nella maggior parte delle regioni fatta eccezione per l’Emilia Romagna, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte e Trento, dove però è accettata ai sensi delle Linee Guida nazionali per la certificazione energetica.

Certificatori: Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trento e Valle d’Aosta hanno un elenco dei certificatori; in Puglia attualmente la gestione dell’elenco è sospesa. Abruzzo, Basilicata, Lazio, Umbria e Veneto prevedono costituirlo, mentre le regioni restanti no. I certificatori iscritti negli elenchi tenuti dalle 8 realtà locali sono oggi circa 4o mila.

ACE: gli attestati di certificazione energetica censiti al 31 dicembre 2011 sono 1.375.023, dei quali 710.000 (51,63%) provengono dalla sola regione Lombardia. E’,però, presumibile che quelli effettivamente realizzati siano almeno il doppio. Al 1 marzo 2011 i certificati censiti erano 891.000, dei quali 500.000 (56,11%) nella sola Lombardia.

Controlli: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e la Provincia autonoma di Trento hanno avviato delle attività di controllo sulla qualità dei certificati emessi.

Sanzioni: Solamente Lombardia e Piemonte prevedono sanzioni nel caso di mancata consegna degli attestati di certificazione energetica al momento della locazione di un’abitazione. In Lombardia la sanzione per un certificato di attestazione energetica che assegna una classe di riferimento superiore rispetto a quella reale può arrivare a € 10 mila; in Piemonte il locatore che non rende disponibile al momento della stipula del contratto di locazione l’ACE, è punito con una sanzione amministrativa che va da € 500 a € 5 mila graduata sulla base della superficie utile dell’edificio. In Valle d’Aosta gli attestati non veritieri sono puniti con sanzioni che possono arrivare a € 12 mila.

Statistiche sugli ACE depositati: Le province autonome di Bolzano e Trento, le regioni Calabria, Emilia romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto hanno fornito dati statistici relativi al numero di ACE depositati per classe energetica degli edifici.

Alcune conclusioni
– le regioni/province italiane hanno posto in essere sforzi per recepire la Direttiva 2002/91/CE e, nonostante i problemi iniziali, alcune di esse hanno raggiunto risultati di rilievo;
– i tempi e le modalità attuati ove di recepimento della direttiva 2002/91/CE, nelle varie regioni,sono stati diversi e dunque anche i risultati conseguiti a oggi;
– la direttiva 2002/91/CE è stata abrogata con effetto del 1 febbraio 2012, fatti salvi gli obblighi degli Stati membri relativi ai termini di recepimento del diritto nazionale e di applicazione della direttiva EPBD;
– lo Stato e le regioni, a breve, dovranno fare uno sforzo aggiuntivo e recepire la direttiva 2012/31/UE. A tal proposito si attende l’impulso da parte dello Stato;
– non tutte le regioni hanno costituito i catasti energetici o sistemi informativi, di conseguenza la gestione delle informazioni contenute negli ACE non sempre è facilmente servibile e dunque,in alcuni casi, non vi è un progresso reale e un utilizzo della conoscenza del costruito;
– è necessario che nelle certificazioni energetiche effettuate sul patrimonio edilizio esistente, il tecnico certificatore energetico fornisca al cittadino le raccomandazioni tecniche (consigli pratici) per migliorare il rendimento e la prestazione energetica dell’edificio; solamente in questo modo il cittadino potrà realmente avere una visione d0insieme chiara e precisa realizzando un bilancio costi/benefici e quindi stimando i risparmi energetici di gestione dell’edificio;
– è necessario l’avvio di maggiori controlli e l’irrogazione di sanzioni (anche esemplari) per ristabilire l’ordine del mercato edilizio;
– l’EPBD 2 prescrive un approccio comune in materia di certificazione della prestazione energetica degli edifici  e di ispezione degli impianti di riscaldamento e condizionamento. Le operazione dovrebbero essere svolte da esperti qualificati e/o accreditati. L’indipendenza contribuirà alla creazione di un  contesto omogeneo per le iniziative di risparmio energetico degli Stati Membri nel settore edile e introdurrà un elemento di trasparenza sul mercato immobiliare dell’UE, a beneficio dei potenziali acquirenti.

E’ possibile scaricare il volume del Rapporto dal sito del CTI http://www.cti2000.it/, nell’area “SHOP”

Foonte: http://www.immobili24.ilsole24ore.com/