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Dopo le mille contestazioni, la riforma del lavoro del governo monti è legge. Oltre alle modifiche che riguardano tutti i lavoratori – e quindi anche quelli del settore delle costruzioni- ci sono delle novità che riguardano nello specifico il comparto edilizio. Vediamole nel dettaglio

Contributo di licenziamento. Venendo incontro alle richieste avanzate dall’ance, la riforma prevede che per il periodo 2013-2015 per  il licenziamento effettuato in conseguenza di cambio di appalto -seguito da successive assunzioni da parte di altri datori di lavoro- non è dovuto il contributo di licenziamento. Allo stesso modo non è dovuto alcun contributo in caso di interruzione del rapporto per “completamento attività e chiusura cantiere”. Un provvedimento che darà rispramiere 88 milioni di euro alle imprese di costruzione

La nuova assicurazione sociale. L’assicurazione sociale per l’impiego (aspi) sostituisce l’indennità di disoccupazione speciale edile (contributo dello 0,80%)

Modifica alla responsabilità sociale. Ancora una volta viene modificata dalla nuova legge la disciplina della responsabilità sociale, dando la possibilità ai contratti collettivi di stabilire delle eccezioni a quanto disposto dalla legge. Stabilita anche la possibilità per il committente imprenditore, portato in giudizio dal dipendente, di chiedere che ci si rivalga sia sull’appaltatore che sul subappaltatore

Cancellata la cassa in deroga. Viene abolita la cassa in deroga. per i contratti non a tempo indeterminato è prevista una contribuzione extra dell’1,4%. i contributi del 5,2% per la cassa integrazione edilizia rimangono invariati

Abolito il regime di decantierizzazione. Viene cancellato il regime di decantierizzazione utilizzato per le grandi opere e che permette nel meridione di avere un periodo di disoccupazione della durata massima di 27 mesi

Fonte: http://www.idealista.it/