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Il mondo di Google è in continua espansione ed entra prepotentemente in ogni settore. Anche il settore turistico e dell’Ospitalità è stato rivoluzionato grazie alla nascita e crescita di Google Hotel Finder, il meta motore nato nel 2011, ovvero una piattaforma che permette di cercare e prenotare un hotel ovunque si voglia semplificando così all’utente il confronto fra le varie strutture presenti sul Web. Un meta motore è infatti un’interfaccia che svolge la ricerca su più motori di ricerca contemporaneamente, in questo caso i portali turistici. Il turista deve solo inserire la località desiderata per la sua vacanza e il periodo e avrà così un elenco di hotel corrispondenti alle sue richieste. Può inoltre restringere la ricerca filtrando le strutture a seconda del prezzo, della categoria di hotel, della valutazione espressa dagli utenti e dei servizi offerti. La conseguenza? L’utente, una volta deciso l’hotel in cui vuole soggiornare, viene messo in contatto direttamente con hotel e fornitori. Google Hotel Finder si presenta quindi come una realtà che cerca di tagliar fuori gli intermediari creando un contatto diretto tra consumatore e fornitore del servizio, togliendo in tal modo terreno a quelle che sono le grandi OTA (le agenzie di viaggi online).


Ad oggi Google Hotel Finder è un’interfaccia affermata, ma sempre in evoluzione. Questo luglio Big G ha infatti annunciato il rilascio della nuova versione del progetto, una versione più snella e semplice da usare per incentivare le prenotazioni. Rispetto alla versione precedente, risultano molto più evidenti la posizione della struttura sulla mappa, i giudizi degli utenti che già vi hanno soggiornato, il prezzo e i pulsanti per la prenotazione. Lo scopo è offrire un vero e proprio Instant Booking su Google HPA (Hotel Price Ads).

Vi chiederete, perché vi ho parlato di questo? Analizzando nell’ultimo periodo la situazione attuale del settore immobiliare, mi sembrava particolarmente interessante mettere in luce quello che potrebbe rivelarsi un potenziale scenario futuro. Vorrei, infatti, azzardare un parallelismo tra queste due realtà, il settore turistico e quello immobiliare, e spingervi ad una riflessione. E’ immaginabile la creazione di una simile interfaccia di Google anche per il settore immobiliare o questo appare un mercato troppo limitato agli occhi di Big G? Inoltre, quali potrebbero essere altri scenari futuri considerando l’incalzante processo di disintermediazione che sta toccando ogni settore? Vedremo cosa ci riservano le prossime novità del web.

Secondo la mia opinione, sicuramente ci saranno delle evoluzioni che in qualche modo potranno facilitare la disintermediazione. L’agente immobiliare dovrà quindi necessariamente distinguersi offrendo servizi aggiuntivi per dare valore alla propria attività e professione, aggiornandosi e informandosi su tutte quelle che saranno le nuove dinamiche.

Francesco Beraldo